Perché un "Libro Bianco del Commercio?"
Stiamo vivendo la più grande crisi economica dal dopoguerra, paragonabile (per alcune implicazioni, addirittura peggiore) alla grande depressione del '29 e nessuno di noi è preparato ad affrontare una situazione che non ha mai provato prima.
Una congiuntura così grave non solo da accelerare le mutazioni già naturalmente in atto, cambiando le nostre abitudini, imponendo scelte impensabili sino a pochi anni orsono e obbligandoci a guardare al futuro con un occhio più critico e disilluso, ma che sta incidendo pesantemente sul commercio, spingendo molti negozi a chiudere i battenti. Diventa quindi necessario "guardarsi dentro" per capire, con l'aiuto di dati incontrovertibili recuperati "sul campo", come siamo fatti al fine di essere consapevoli delle nostre potenzialità, ma anche dei nostri limiti.
Lo dobbiamo fare come cittadini, lo dobbiamo fare come amministratori pubblici, lo dobbiamo fare come imprenditori. Aprire una nuova impresa o semplicemente garantirle l’esistenza, il futuro, è diventata una sfida estremamente complessa e non basta più la sola intuizione: in alcuni casi non basta neppure la capacità professionale degli imprenditori. Occorre essere consapevoli del mercato in cui si opera o si aspira ad operare, delle mutate condizioni socioeconomiche del territorio che vogliamo "conquistare commercialmente". I fattori ambientali, culturali, le comparazioni storiche, l'analisi demografica, il bacino di utenza a cui potenzialmente ci si rivolge, sono alcuni degli elementi che contribuiscono (se ben compresi) ad individuare le strade da percorrere per aumentare le proprie probabilità di successo. Da queste considerazioni è nata l’esigenza di fornire sia agli imprenditori già operanti nel nostro paese che ai potenziali nuovi investitori uno strumento, questo documento, che "fotografa" la situazione commerciale della Pandino del 2012, le sue caratteristiche, i suoi punti di forza e di debolezza, gli scenari passati, presenti e futuri, così da fornire al lettore un quadro di riferimento da cui poter estrarre dati, informazioni, analisi e indicazioni utili.
Per la realizzazione di questo documento, che verrà aggiornato con cadenza annuale, abbiamo chiesto un aiuto alla Confcommercio, una delle più importanti associazioni nazionali di categoria e manager del Distretto del Commercio Visconteo, di cui Pandino è capofila.
Chi meglio dei commercianti ci può aiutare a comprendere la realtà oggettiva del commercio a Pandino e ad individuare le strade per affrontare e superare le difficoltà della crisi?
Però, anche se questo documento offre numerosi strumenti utili ad aumentare la nostra consapevolezza e ad orientare le nostre scelte, esso da solo non basta per trasformare questo paese un’isola felice, o anche per farlo uscire dall'affanno commerciale in cui si trova.
In momenti come questi occorre soprattutto aver fiducia e saper investire su sé stessi, pianificando il futuro per essere pronti, e prima di altri, a cogliere le opportunità che si presenteranno quando questa crisi mollerà la presa.
Occorre però fare un salto mentale per capire che "non siamo soli". Le scelte dei nostri vicini (che siano territori attigui o colleghi commercianti) influiscono sulle nostre attività; occorre saper guardare avanti, abbandonando atteggiamenti conservatori o, peggio, protezionistici, che rischiano di diventare fattori depressivi di un’economia che, ci piaccia o no, è ormai globale anche nel nostro ambito locale, ed è con essa che dobbiamo confrontarci.